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giovedì 13 dicembre 2007

IL PATRIOTA



Siamo nel 1776, nella Carolina del Sud. Mel Gibson interpreta convincentemente Benjamin Martin, un vedovo che, dopo i suoi trascorsi da militare, ha deposto le armi e le idee belliche per occuparsi della sua famiglia numerosa e vivere insospettabilmente una vita da agricoltore. Ed ecco che scoppia una nuova rivolta contro gli inglesi, ma Benjamin non ha alcuna intenzione di scendere in campo, per lui la priorità ora è esclusivamente la famiglia, che dipende solo da lui. Il figlio Gabriel però è molto coinvolto dai moti rivoluzionari e si unisce ai combattenti, Benjamin, pur condividendone gli ideali, è dilaniato dalle sue responsabilità che gli impongono di restare ai margini degli eventi. Per via poi di fatti cruenti che vedranno la sua famiglia stessa minacciata e coinvolta in un evento nefasto, Benjamin deciderà infine di opporsi e di scendere in difesa dei propri figli. E allora si avvicenderanno scene molto cruente e particolareggiate di battaglie, combattimenti assolutamente sconcertanti e realistici che impressioneranno per la realtà sanguinaria rappresentata, effetti pirotecnici sensazionali che contribuiranno a rendere ancora più suggestive le vicende.

Mel Gibson è molto convincente e carismatico in questo ruolo anche se la rivelazione del film è stata Heath Ledger, che interpreta il figlio maggiore Gabriel.

Un gran bel film da vedere, della durata di tre ore, quindi, iniziatelo solo se avete abbastanza tempo per godervelo tutto fino in fondo

QUALCUNO VOLO' SUL NIDO DEL CUCULO




Qualcuno volò sul nido del cuculo. E' stato Randle Mc Murphy, interpretato da un giovane e spregiudicato Jack Nickolson che offre il meglio di se in questa parte difficile e ricca di sfacettature che proprio gli calzano addosso come pochi altri ruoli. Ed è un attore bravo....

Rande finge di essere pazzo per evitare il carcere dopo l'ennesima condanna della sua carriera di piccolo malvivente, e così finisce in un manicomio. L'allusione al nido del cuculo è dovuta al fatto che il cuculo non ha un proprio nido ma depone le proprie uova in altri nidi per far crescere i propri piccoli, e dunque il nido in questione diventa il manicomio, dove i ricoverati sono tutti irrigimentati da una rigida disciplina che non è affatto terapeutica ma che mina con la persecuzione gli istinti di ribellione. Gli ospiti sono trattati come casi clinici e non come individui, vengono imbottiti di farmaci e non si ha alcuna attenzione per le loro esigenze "umane". L'elettrockock viene praticato comunemente, così come la lobotomia, i malati sono forse più cavie che persone in difficoltà.
Un ribelle come Randle non può che rompere quest'equilibrio precario fatto di prevaricazione autoritaria e immotivata, inizia a suscitare reazioni tra i pazienti, organizza proteste di gruppo, non prende sul serio le sedute di gruppo ma diventa elemento catalizzatore di uno stile di vita diverso, un modello a cui ispirarsi per guardare il mondo da prospettive nuove, meno grigie, meno emarginate. Naturalmente la repressione dell'ospedale diventa sempre più rigida, ben rappresentata dalla perfida infermiera Ratched.
Questa la prima parte del film, la seconda non ve la voglio raccontare, perchè altrimenti vi toglierei il gusto di rivedere un film bello e intenso, in grado di suscitare reazioni forti e un coinvolgimento totale.
Dunque, riguardatelo....ne vale la pena. Sempre
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