mercoledì 12 dicembre 2007

UN DOTTORACCIO SENZA CAMICE

E' antipatico.

E' scontroso.

E' assolutamente egocentrico.

E' il Dottor House.

Nell'ospedale dove lavora tutti lo evitano, almeno fino a quando non devono rivolgersi a lui per sottoporgli un caso particolarmente difficile, perchè allora, solo il Dr. House può intervenire, indagare, verificare, scartare ogni possibile ipotesi e forse, e soltanto forse, trovare la strada giusta per la salvezza.

A volte è dolorosa, a volte per salvarsi qualcuno deve restare indietro, a volte per salvarsi bisogna avere il coraggio di ammettere il passato e di accettarne il passato, a volte per salvarsi si resta soli.

Ma la scienza non è un'alchimia empirica, la medicina non è una ricetta scritta su un tabellone, tra le varie ipotesi studiate dal suo giovane staff, la medicina è ragione, è motivo, è radice, e bisogna ripoercorrere a ritroso i sintomi, le origini, gli episodi, le motivazioni, le scuse e forse si troverò la chiave per comprendere qual'è il meccanismo che il nostro corpo ha messo in atto.... un meccanismo di difesa, di aggressione, di autodifesa, di autodistruzione.....

Tutto può essere.

E lui, medico e paziente, allo stesso tempo, lui che combatte con le malattie e con l'incapacità di relazionarsi con i malati, lui che invece ha subito, lui che con la sofferenza deve convivere, e trascina la sua gamba zoppiacante tra i reparti, e tra una pillola e l'altra ripete di non essere un tossicomane.....

E già, il Dr. House è proprio quello che mancava, nella televisione italiana e non solo, un medico bravo ma ruvido, poco comprensvo, poco attento alle lagnanze e invece assolutamente concentrato sul punto da risolvere: identificare la malattia, studiarla, arginarla, sconfiggerla.

Ed è un bravo medico, perchè ci riesce sempre, o quasi, e alla fine di ogni puntata, chissà come, ci è sempre più simpatico!

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